sabato 7 agosto 2010

C'è la crisi, ma per gli amici... (Piacenza non è esclusa)

C'era una volta la legge "mancia". Un insieme di piccoli finanziamenti a pioggia che avevano come unico scopo quello di coltivare i vari collegi elettorali elargendo favori. Nel 2007 il governo Prodi abolì questa discutibile pratica, ma si sa il lupo perde il pelo...Questa estate dunque la legge mancia è risorta. I parlamentari si sono dati parecchio da fare ed hanno individuato 514 provvedimenti da finanziare per un totale di 51 milioni di Euro. Intendiamoci alcuni di questi interventi sono anche condivisibili, ma riteniamo che non sia accettabile che tali finanziamenti arrivino per la benevolenza e l'interessamento di un politico amico e non perchè sono un diritto dei cittadini. Non si pensi però che tutto il merito sia del Governo, anche le opposizioni hanno fattivamente partecipato (Italia dei Valori esclusa) ed i risultati non mancano anche per la nostra provincia. Tra i 514 provvedimenti troviamo infatti: Comune di Morfasso - 115.000 euro per "manutenzione viabilità comunale"Comune di Morfasso - 35.000 euro per "valorizzazione turistica dei percorsi storici"Comune di Travo - 90.000 euro per "valorizzazione del territorio del fiume Trebbia con percorsi naturalistici"Comune di Vernasca - 80.000 euro per "messa in sicurezza del territorio"Pro loco Ferriere - 45.000 euro per "canalizzazione acqua montana, con sistemazione rifugio e mezzi di soccorso"Provincia di Piacenza - 110.000 euro per "manutenzione straordinaria caserma Vigili del Fuoco Castel San Giovanni"Speriamo di non esserci dimenticati di nessuno.Lasciamo ai Piacentini valutare sui vari interventi chi potrebbe essere il referente da ringraziare.Ci rendiamo conto che per i nostri rappresentanti in Parlamento il rischio che si possa andare ad elezioni anticipate richiede l'inizio di una seria campagna elettorale, ma ci piacerebbe che certe pratiche della vecchia politica venissero per sempre abbandonate.

giovedì 5 agosto 2010

Sindaco di Piacenza ed Amici del Facsal perchè non vi alleate?


Per l'ennesima volta l'associazione Amici del Facsal lamenta lo stato di abbandono del viale dei piacentini. Forse i toni sono un po' aspri ma la carsa attenzione alle loro segnalazioni sicuramente non aiuta ad essere pacati.Il rischio è però che le giuste osservazioni dei cittadini si scontrino con le giuste esigenze di bilancio del Comune e che non si vada oltre una sterile polemica sui giornali locali.Quello che ci sentiamo di chiedere ai due soggetti in campo è uno sforzo di fantasia ed una assunzione di responsabilità. Riteniamo sia ora di cambiare il modo di fare politica, non si può pensare di continuare a governare calando dall'alto decisioni, magari anche giuste, ma senza il coivolgimento dei cittadini. Al tempo stesso i cittadini devono ripensare al modo di relazionarsi alla politica. Lamentarsi se qualcosa non va è sacrosanto ma non basta, bisogna mettersi in gioco.Perchè il Sindaco in prima persona non si fa promotore di una gestione partecipata dai cittadini degli spazi verdi, chiedendo collaborazione ai Piacentini e fornendo strumenti e risorse? Perchè l'associazione non formalizza la sua esistenza allargandosi il più possibile ai cittadini interessati e non si dichiara pronta ad assumersi in prima persona l'onere e l'onore di aiutare a gestire questo spazio pubblico?Sarete capaci di diventare un caso positivo da guardare come modello per altre situazioni analoghe? i Verdi piacentini speranzosi aspettano buone nuove.

martedì 3 agosto 2010

Caprioli e daini non sono le uniche vittime


Come ormai tristemente noto la Provincia di Piacenza ha deliberato l'abbattimento di daini e caprioli. A testimonianza della contrarietà dei Verdi ci sono le nostre prese di posizione come sul nostro blog dove ci occupiamo del tema già il 21 novembre scorso.Ma ciò che ci preme sottolineare non è quanto già egregiamente detto dalle associazioni ambientaliste ma cogliere il nocciolo politico della situzione.La campagna e ancor più la montagna, piacentine e non solo, sono in difficoltà. Chi vive e lavora in questi territori trova sempre maggiori problemi, molte aziende agricole non ce l'hanno fatta a sopravvivere e molte altre rischiano la stessa fine. In questo scenario l'abbattimanto di più di 300 animali innocenti sembra che venga accolto con favore perché finalmente si fa qualcosa per gli agricoltori non dando ascolto a dei poveri estremisti ambientalisti. Ma siamo proprio sicuri che sia così? Non si è forse scelto di affrontare con superficialità il problema della gestione della fauna selvatica? Non si è forse persa l'occasione di un intervento finalmente organico e davvero scientifico? Certo fare le cose per bene richiede impegno, ma soprattutto richiede risorse ed è questo il punto. Nel nostro paese per la campagna e la montagna le risorse non ci sono. Per chi ci governa questi sono territori marginali da sfruttare il più possibile e poi da buttare. Ben venga trasformare le nostre campagne in poligoni di tiro, ben venga abolire qualsiasi norma a tutela dei territori, ben venga costruire superstrade per un turismo mordi e fuggi che depreda e non lascia ricchezze ai residenti. Ben venga far scomparire la campagna con spaventose lottizzazioni di villette tutte uguali e senza servizi. Ben venga sfruttare il duro lavoro di agricoltori e allevatori con prezzi dei prodotti agricoli da fame. Spremere, sfruttare depredare questa è la politica italiana per la nostra campagna. Quando poi in Italia non ci saranno più agricoltori, ci saranno comunque persone in altri paesi da sfruttare ancora di più, in Cina per avere i pomodori o in Tunisia per i fagiolini. Ciò che fa rabbrividire in tutta questa storia dei daini e caprioli è che a plaudire all'intervento di abbattimento sono le vere vittime.